Sto seguendo in tempo reale le domande (il grilling, se proprio vogliamo essere onesti) dei giornalisti ai rappresentanti del Pentagono. esattamente come hanno detto, "plans don't always survive contact with reality", e i giornalisti stavano solo cercando il sangue dell'agnello sacrificale.
Peccato che gli agnelli sono tanti - praticamente tutti hanno un ruolo in questa triste vicenda, o almeno sembra.
non sono un esperto di nation building, non so come creare
da zero una forza armata regolare e come addestrarla, ma non capisco
come mai l'esercito sia semplicemente scappato quando si è trovato i
talebani guerriglieri di fronte, gente che dovrebbero essere
abituati a combattere. insomma, 20 anni di addestramento e missione di
pace... che cosa abbiamo fatto finora? a cosa sono serviti i morti di Nassiria?
Dato che, sfortunatamente, non ho sempre la possibilità di seguire un telegiornale (ma ci sto lavorando!), ho diverse fonti nel mio feed RSS. qualche giorno fa, mi era capitato di leggere "Ecco le ragioni della caduta dell'Afghanistan", in cui un generale italiano che ha servito lì (ne approfitto per ringraziarlo degli sforzi suoi e dei ragazzi da lui gestiti) spiega ciò che a suo parere è stato sbagliato. non addestrare l'esercito al tipo di guerra - asimmetrica - che si sarebbero dovuti trovare ad affrontare. non è stato dato il giusto peso alle informazioni provenienti dal campo.
quando ho visto quell'articolo, ho capito che non ci sarebbe stato niente da fare, e che la conquista completa sarebbe stata questione di giorni. letteralmente, a quanto pare.
ne approfitto per riportare un articolo di AnalisiDifesa.it, "La miopia dell'impegno internazionale in Afghanistan", che riporta tantissimi altri errori che sono stati fatti nella gestione della missione ISAF ed il conseguente sforzo di nation building.
Quello che mi è sembrato ridicolo nelle domande dei giornalisti è stata l'insistenza nel dire "ma non ci avete pensato? come è stato possibile che la gente invadesse l'aereoporto?". e cazzo, non si può pensare a tutto. è normale. ci sono cose che non dovrebbero accadere. ci sono situazioni che arrivano ad un punto di non ritorno, e si chiama "punto di non ritorno" per un motivo. e nonostante tutto, ci avevano pensato: avevano svolto dei "tabletop games" (simulazioni da tavolo), in cui avevano simulato una situazione del genere, e a seguito di questa "partita" sono stati deployati ulteriori marines a difesa dell'aereoporto di Kabul.
da un lato, da tecnico, ho empatizzato con i rappresentanti del Pentagono, capendo il loro punto di vista focalizzato sul "portare a casa i nostri militari e civili". dall'altro, però, non riesco a spiegarmi come siamo arrivati a questo punto, con tutto quello che ne consegue per la popolazione civile (ayy sharia! ayy emirato islamico! ayy diritti civili inesistenti!): va bene il "stiamo lavorando ora", ma cosa è stato fatto finora? come siamo arrivati a questo punto?