Citazioni letterarie (o La nuova catena su facebook, aka Pensieri in Libertà #16)
beware: long post. tl;dr it’s me commenting two (or three) book quotes I love.
Toh, un altra catena su Facebook. Stavolta però partecipo volentieri, non è una delle solite stupide catene tipo “kOndIVIdi/reblog/retweet ze ai 1 qu0re !!!11!!!!!oneoneeleven”. almeno, se non hai mai letto qualcosa, capisci da solo che sei una capra e chiedi ad uno dei tuoi cosiddetti amici su facebook “ehi, mi consiglieresti un libro?”.
Now, back to business…
In realtà avrei due citazioni. Tre, considerando che l'ultima è una curiosa frase da un fumetto americano (=> non libro, ma comunque letteratura)
Alzò lo sguardo verso quel volto enorme. Ci aveva messo quarant'anni per capire il sorriso che si celava dietro quei baffi neri. Che crudele, che vana inettitudine! Quale volontario e ostinato esilio da quel petto amoroso! Due lacrime maleodoranti di gin gli sgocciolarono ai lati del naso. Ma tutto era a posto adesso, tutto era a posto, la lotta era finita. Era riuscito a trionfare su se stesso. Ora amava il Grande Fratello.
(permalink: quotone)
Come potete immaginare, queste sono le frasi finali di 1984, il meraviglioso libro scritto da Orwell nel 1948 e pubblicato nel 1949.
Se cercate un mondo distopico… beh, eccone uno. Un mondo in cui i pensieri vengono monitorati dalle televisioni, i genitori non possono fidarsi dei propri figli, la procreazione è il nostro dovere verso il partito (citando la ex moglie di Winston), dove gli archivi vengono manipolati in modo da non permettere nessun appliglio ad eventuali oppositori a persone con buona memoria di mettere in discussione le contrastanti notizie date dalla propaganda, e si pratica il lavaggio del cervello ai dissidenti. (Ironicamente, tali pratiche si svolgono nel Ministero dell'Amore :V ).
Ecco… mi ha colpito. E’ la distruzione totale dell'uomo, della sua capacità di ribellarsi, l'annullamento della voglia di cambiare… questo libro ha distrutto il mondo che conoscevo, mi ha profondamente cambiato. Non riesco ancora ad accettare che l'uomo possa perdere la sua voglia di cambiare le cose, di renderle migliori, di costruirsi un mondo adatto a lui. Tutto l'ultimo capitolo l'ho letto maledicendo Winston e l'aver perso la sua combattività. Forse è stato quello, il momento in cui ho deciso che non avrei accettato compromessi. E’ stata una lettura fondamentale, e dovrebbe esserla anche per te.
Dov'era finita Izumi? Il pensiero di non vederla più mi era insopportabile. Se fosse scomparsa così, per non tornare più indetro, cos'avrei fatto io d'ora in poi? Da solo, quell'isola assurda, come avrei vissuto? Perché lì, al posto mio, c'era soltanto quel sembiante di me stesso. Se potevo conservare bene o male una vita provvisoria, era soltanto grazie ad Izumi. Se lei se ne andava, la mia coscienza non avrebbe più avuto un corpo dove tornare.
Ripensai ai gatti affamati. Li immaginai mentre mi divoravano il cervello, mi rosicchiavano il cuore, mi succhiavano il sangue, mi mangiavano il pene. Potevo sentire il rumore delle loro bocche. Tre gatti che accerchiavano il mio cranio, come le streghe in Macbeth, e si cibavano del liquido denso all'interno. Le loro lingue raspose leccavano le morbide pieghe della mia mente. Ad ogni leccata la mia coscienza palpitava come una fiamma e si offuscava un po’ di più.
Izumi non c'era, da nessuna parte. E la musica ormai era svanita.
Probabilmente avevano smesso di suonare.
(permalink: quotone)
Un altro finale, stavolta da “I gatti antropofagi”, uno dei racconti raccolti all'interno di I salici ciechi e la donna addormentata di Murakami.
L'ANGOSCIA. Angoscia pura. Il terrore derivante dall'aver perso il suo punto di riferimento. Il dolore psicologico della perdita. E la musica che finisce, la fine di ogni speranza. questi i sogni che non fanno svegliare. Spero che non ci sia altro da spiegare.
Ed ora, vi lascio una citazione divertente :D