Un'eternità dopo l'altra (aka Pensieri in Libertà #12)
E mentre sei al lavoro pensi -sì, era un momento tranquillo, avevo appena finito di sistemare un documento-.
Pensi che dovresti stare con i tuoi coetanei, pensi che ti stai perdendo qualcosa. I sei mesi passati in ditta mi sono sembrati un'eternità. E passare altre cinque eternità a scrivere codice e studiare…
Ogni situazione ha i suoi vantaggi, ed anche questa ne ha: faccio qualcosa che mi piace, ho un posto garantito (e tempo!) per studiare, vengo pagato e questa è tutta esperienza per un eventuale futuro.
C'è un però: mi manca l'università. Mi manca la gente della mia età. Mi alzo la mattina, vado al lavoro, faccio quel che devo fare, esco dall'ufficio, torno a casa, mi rinchiudo in camera a faggare su internet.
Non avrei mai immaginato di ritrovarmi ad affrontare questo problema. Mi sento solo. Ed è normale, dato che ho allontanato tutti.
Mi mancano le risate di Giorgia, mi mancano le stronzate dei miei colleghi, mi manca la furia di prendere appunti mentre il professore parla di corsa, mi manca il mangiare un panino con tutti gli altri.
Riascolto LukHask, riascolto i Camel, riascolto la colonna sonora della parentesi semestrale dell'università. E non mi sento per niente normale, mi sorprendo ancora a confrontarsi su di loro, e adesso è tardi, adesso torno al lavoro.
La nostalgia può essere una brutta bestia, certe volte. Una bestia illogica. Ho fatto una scelta, ed intendo mantenerla, anche se due anni e mezzo a 20 anni sono un tempo infinito.
Non mi ritrovo invischiato in una situazione più grande di me, non sono scappato da una delusione cardiaca, ma sono molto combattuto. per un attimo ho quasi sfiorato il pensiero di “evviva, potrò andare una volta a settimana a lezione!”, poi le ore per i permessi studio sono diventate un terzo.
Dai, ce la posso fare. Riuscirò a seguire almeno i corsi semestrali. Riuscirò a passare gli scritti intermedi, anche se non con medie altissime. Ce la posso fare. Convinto me, convinti tutti.
Ed ora stacco, è meglio smetterla di scrivere altre stronzate. Ho bisogno di parlarne di persona con qualcuno: per una volta voglio parlare io, non ascoltare.